equilibrium

28 febbraio 2007

London calling

Londra sto arrivando.

Con il mio carico di medicine festanti, visto che, a quanto pare (o a quanto vogliono farmi credere) i farmaci londinesi sembrano non avere grandi effetti positivi sui fisici italiani.
Vado e torno.
E se non torno due sono le ipotesi possibili: o mi sono barricata nello Starbucks di turno o ho fatto indigestione di sushi.
In tal caso dite a Luca che non mi hanno rapita gli alieni, perchè lui tenterà in ogni modo di convincervi che è accaduto. A quale folle verrebbe la sciagurata idea di rapirmi? Neanche a un extraterrestre, poveraccio lui.

Ciao AmiCici :)

vendetta


AmiCiCi...

questa sensazione di liberazione, sollievo, leggerezza e senso di onnipotenza non è dato da alcuna sostanza stupefacente.
Ma ha un nome. Si chiama "Ottavia ha consegnato la tesi" ed io mi sento libera, libera, libera.
Ho passato 3 settimane di inferno, tra minacce, subdole intimidazioni, silenzi e ricatti morali. Ho parafrasato zitta e buona, ho sopportato in silenzio il sentirmi chiamare "schiava", ho assistito a repentini cambiamenti di umore. Lo ammetto, sono stata tentata di chiamare anche un assistente sociale e denunicare maltrattamenti ripetuti e violenza psicologica.

Ma ho resistito fino all'ultimo, estenuante episodio: la perdita di un timpano.

Ieri mattina, ore 9.30, Ottavia ha iniziato a urlare al telefono per una quantità di tempo indefinita, in preda ad un delirante attacco isterico, blaterando fasi confuse di cui ho compreso: "introduZione", "sono fottuta", "non so più scrivere, non so più scrivere".
A ciò è seguito un non meno bastardo silenzio rassegnato accompagnato dal "tanto tu non puoi far nulla, perdo tempo... perdo tempoooooooo".
In realtà aveva solo cancellato una quindicina di righe scritte a cavolo. E io a subire le sue ire. E io zitta e buona.

Si, io si, ma non la mia mente.... che nel mentre partoriva idee diaboliche e strategie di vendetta.
Non abbastanza cattive però.
Dunque ho bisogno di voi: si accettano consigli dai vostri cervellini malsani, forza!

26 febbraio 2007

accendi tv, spegni cervello

Sono andata in tivù.
E per fortuna ne sono pure uscita. Non dico indenne, perchè sarebbe una bugia... ma diciamo che ho limitato le conseguenze che potevano essere catastrofiche.

Uscita dallo studio televisivo avevo:
- la testa che faceva buon bbum bum buuuuum bum buuuuuuum bum (alternando i bum ai buuuuuum in pratica)
- il viso coloro bianco sporco tendente al giallino
- il mal di mani
- il mal di schiena
- sete, una sete boia
- il voltastomaco

Non mi soffermerei sui primi 5 sintomi, facilmente imputabili al caldo soffocante dato dalle luci "correggiTUTTO" dello studio, dai continui insulti/ incitamenti da parte di quella strana figura chiamata" animatore televisivo", dagli applausi forzati (se non batti le mani ti espellono) , dallo stare seduta per ore su una poltrona scomodissima petto in dentro pancia in fuori.

Mi vorrei soffermare però sull'ultimo malessere: il voltastomaco.
Causato fondamentalmente da: finzione, finzione e ancora finzione.
E per me che comunicazione televisiva, mass media, potere e contropotere sono pane quotidiano... il voltastomaco è triplicato.
Ovviamente non si tratta di nulla di nuovo, ma vederle materializzate certe cose fa comunque uno strano effetto.
La bona di turno ha le smagliature, nasconde il cellulare dietro la schiena, non ha idea di cosa sia la lingua italiana (a meno che non abbia il cartellone davanti, ovviamente con scritte giganti), le ballerineIneIne hanno la cellulite e neanche poca (evvaiiiiii. scusate gioisco), i bonazzi di turno in realtà non hanno proprio nulla che li renda classificabili come "i bonazzi di turno" e anche sentir parlare loro è una impresa di non poco conto.

Ritengo questa, o Amicici, un'esperienza che ognuno di noi dovrebbe fare.
Soprattutto quando la vostra autostima si sta azzerando.

Vi sentite... fortunati.
Fortunati di stare alla larga da sorrisi finti, sguardi finti, nasi finti, fisici finti... e cervelli finti.
Ovviamente eccezion fatta per qualcuno (tipo Ottavia).

25 febbraio 2007

canto per me

25 anni mi sembrano un'età adeguata per apparire in televisione.
E così fresca fresca del mio "quarto di secolo" (vi pregherei di non ricordarmelo costantemente, grazie), oggi me ne vado dA Simona Ventura, o AmiCici.

In realtà volevo andare Alle Falde del Kilimangiaro, ma pare che Tiziano lì non abbia sufficienti raccomandazioni per entrare...

Peccato, dovrò rimandare l'assalto a Licia Colò.

Tanti auguri a meeeeeeeeeeeeeeeee :)

24 febbraio 2007

Auguri Mister

Cavolo quanto si è data da fare la generazione dei nostri genitori nel periodo primaverile!
Conseguenze: NOI. Frutto dell'Ammmore.
Sarà un caso, ma di persone nate tra febbraio e marzo ne conosco proprio tante....
E cominciamo con il caaaaro, caaarissimo Sergio.

Il post canterino oggi è tutto per lui...
e allora parte il solito trip: tanti auguri a te... etc, etc, a teeeee.... Sergio... a teeee!!!

Buon compleanno Mister "la donna è nata rompiballe e morirà Rompiballe".

Io che donna sono per prima condivido il tuo pensiero e difendo orgogliosamente la categoria delle donne dal cervello maschile. Composta davvero da pochi esemplari... ma credo nell'evoluzione positiva della specie e confido nei miei geni.
Soffia Sergioooooooooooooo!

PS: l'immagine è scelta con cura appositamente per te :)
Poi dite che non son buona. Che sono ruffiana e subdola come le femmine.
Non è vero. Guarda come sbatto gli occhioni ...

22 febbraio 2007

abbeveriamoci

Le mie bevande preferite non alcooliche sono due, entrambe fondamentali al mio benessere quotidiano e soprattutto al mantenimento di quel minimo di stabilità necessaria alla sopravvivenza.
Trattasi di bevande antinomiche, diametralmente opposte sia nell'effetto, che nel modo di somministrazione, che nel tempo-spazio in cui si concretizzano.

IL CAFFE':

- effetto: shock sconvolgente (non credo a che dici che il caffè fa addormentare, vorrei vederlo se se ne sparasse la mia dose mattutina) caratterizzato da stabuzzamento occhi e senso di "ce la posso fare".
- Modo di somministrazione: violento.
- Tempo spazio di realizzazione: avviene in fasi alterne; fase 1: prima possibile, in piedi di fronte alla macchinetta del caffè. Fase 2: tazzina di moka. Sempre in piedi ma di fronte ai fornelli. Fase tre: tazzina di caffè, affogata nel latte e ingurgiatata in salotto mentre mi rincoglionisco di fronte alle notizie del telegiornale che comunicano che l'Italia è allo sfascio, che un tizio di Cologna Spiaggia è stato arrestato e che una tipa vuole farsi la liposuzione.

LA CAMOMILLA:
- Effetto: abbassamento di pressione e sudore appiccicaticcio.
- Modo di somministrazione: lo definisco "mi pelo la lingua ma me lo bevo bollentissimo".
- Tempo-spazio di realizzazione: fase unica, ovvero fase notturna. Solitamente sul divano davanti a Porta a Porta. Entrambe le cose hanno infatti effetto soporifero quasi immediato. Lo so AmiCici, è un dramma che ora il Costanzo Show ci sia solo di giovedì... prima era molto più semplice prendere sonno. e' uno scandalo. Ma l'amico Vespa ci soccorre.
E poi oggi è giovedì è giovedì è giovedì!

21 febbraio 2007

c'è la valeriana a londra?

Dopo eventi di svariato genere sono arrivata alla conclusione che la mia a-normalità non è dovuta esclusivamente a motivazioni genetiche e ambientali: in gran parte la responsabilità è di chi mi circonda.
Mi vogliono convincere di cose obiettivamente ASSURDE, cose che non stanno nè cielo nè in terra e che arma utilizzano? La menzogna mascherata in convinzione: per farmi credere in qualcosa di palesamente inverosimile o per giustificare atteggiamenti obiettivamente sbagliati perchè basati su false convinzioni, attuano un processo di autoconvincimento.

Ovvero mentono, a se stessi e di conseguenza alla sottoscritta.
Ma mentono con talmente tanto trasporto da risultare credibili.

Oggi hanno tentato di convincermi che a Londra, la capitale della finanza, il centro del consumismo sfrenato e dello shopping folle, la patria delle merci e del traffico internazionale (traffico di svariato tipo) dove tutto è possibile, dove stili diversi si incontrano e dove milioni di eventi hanno luogo...
non ci sia una farmacia che venda pasticche naturali tranquillanti. Insomma valeriana o robaccia varia. E, facendo leva sul mio sempre presente dannatissimo senso di colpa e sul suo amico senso di responsabilità, giocando la carta della pietà e della compassione, mi hanno portato all'idea che sarei dovuta essere IO a sentirmi in dovere di comprare le maledette pasticche, di fare tanto di pacchetto e a spedire tutto dall'altra parte dell'Europa.

Ed io, che più che buona mi definirei fessa, ero già lì pronta a trottelerrare verso la più vicina farmacia, andare in posta, dichiarare il falso (perchè non si possono spedire medicinali) e rientrare sicura di aver fatto il mio dovere e con la coscienza che cantava "Lode a Fausta".

Ma poi lo scalmanato approfittatore pigrotto si è sbilanciato, in un impeto di entusiasmo derivante dalla convinzioni di avere ottime armi persuasorie e doverle mettere dunque alla prova. Avrà pensato che, oltre a prendermi per culo, doveva farmi soffrire anche un pò, toccando il mio punto debole: il caffè.

"Non solo non c'è la valeriana, ma tu non puoi immaginare! qui non si trova neanche il caffè"

E lì ho capito che egli MENTIVA.

Io so bene dove si trova e dove non si trova il caffè. Anche a Londra, AmiCici, già anche a Londra. Conosco persino il negozietto italiano specializzato. Conosco dove fanno il caffè macchiato, dove fanno l'espresso e dove puoi ingurgitare quella bevanda lunga e dal colore sporco chiamata caffè lungo.

E dopo quella frase il mio cervello imbambolato ha finalmente ripreso vita. E ha tristemente capito dove può arrivare la perversa mente umana.
L'uomo è capace di tutto, pur di giustificare quella che, banalmente, è chiamata PIGRIZIA.
Si arriva a incolpare la città stessa di essere priva o sfornita di elementi a dir poco vitali.
E poi si tenta con astuzia di inculcare tali assurde idee ad una povera, ingenua, innocua fanciulla (sarei io).

Ora qui ho il biglietto per Londra.
Sto arrivando pigrotto, e la pagherai.

20 febbraio 2007

L'uomo virile

Schiavizzare un uomo è semplice: basta fargli venire l'influenza.
Quando l'essere umano di sesso maschile ha l'influenza, di qualsiasi genere essa sia (meglio una semplice febbre alticcia ma senza diarrea, nè nausee varie) egli è ridotto ad uno stato larvale, molto peggio di quanto accada alle donne.

Assolutamente logico: il sesso femminile è in genere avvezzo alla sofferenza e alla instabilità fisica, causa ciclo mestruale con cui fa i conti, mediamente, dai 13-14 anni di vita.

Il sesso maschile invece, non essendo affatto abituato ai capricci del fisico, quando si trova in situazioni di crollo delle barriere immunitarie e di attacco virale... si deprime.

E, il che è peggio, regredisce totalmente: si ha a che fare, in questo caso, con il passaggio dallo stato adulto allo stato infante.

Per non dire stato ebete, il che sarebbe forse più appropriato.

A conferma di tale teoria vi presento un uomo alto 1.90, dalle grosse responsabilità professionali, che coltiva sani valori (non ridete, please), serioso, incorruttibile e preciso, a volte quasi sempre irremovibile nelle sue decisioni.
Egli è in grado di affrontare catastrofiche situazioni di mercato e pericolosi eventi finanziari senza fare una piega. Sangue freddo, resistenza massima allo stress.
Ma è sufficiente che il termometro raggiunga i 37.1 per far crollare tutto il suo saldo equilibrio e per farlo arrivare al limite del vaneggiamento.

"Sto malissimo. Sono nel baratro. E' finita"
"Sto lavorando. Ti chiamo più tardi"
"Nooo... nooo... sono solo, piccolo, piccolissimo. Non mi abbandonare. Quando arrivi? Eddai non lasciarmi solo"
"Sto lavorando. prendi un aulin e mettiti al caldo"
Rumore di simil -pianto. "Va bene... ma poi mi chiami??"
"Si, poi ti chiamo".
"Allora attacco... attacco?"
"SCI, mettiti a letto"
E' in questi momenti, o donne, che potete chiedere all'uomo tutto ciò che volete.

18 febbraio 2007

Io da grande

Da grande vorrei fare la narcotrafficante.
Non mi sono fatta deviare dall'ultimo film che ho visto al cinema: MIAMI VICE è stato solo la fonte della mia ispirazione.
I motivi per cui vorrei diventare una narcotrafficante sono:
- Le narcotrafficanti sono strafighe e hanno sempre vestiti perfetti, stirati e costosissimi;
- Le narcotrafficanti profumano e lasciano la scia;
- Le narcotrafficanti vivono in case lussuosissime con milioni di stanze e qualcuno sempre pronto lì a pulire senza lamentarsi;
- Le narcotrafficanti viaggiano tantissimo e hanno sempre a disposizioni jet privati e macchinone con le guardie del corpo;
- Le narcotrafficanti sono toste: parlano poco, ma quando parlano tutti tacciono e le ascoltano; se muovono la testa c'è sempre già pronto all'azione;
- Le narcotrafficanti non hanno bisogno di andare a correre per restare in forma: avete mai visto una narcotrafficante in tuta da jogging, sudaticcia e affaticata? Loro sono così, naturali;
- Le nacrotrafficanti hanno sempre il tavolino migliore nel locale più IN della città e hanno sempre qualcuno pronto ad offrire loro un cocktail.

La mia situazione al momento è la seguente (giusto per valutare quanto mi manca per essere una narcotrafficante DOC):

- Ho sempre vestiti non costosi e soprattutto non stirati (o meglio li stiro allungandoli un pò sul letto e, se necessario, sedendomici leggermente sopra);
- ogni tanto profumo;
- vivo in una casetta troppo grande da pulire da sola (lamentandomi), ma troppo piccola per essere una casa da narcotrafficante;
- viaggio abbastanza ma con mezzi di fortuna. Sorvolerei su questo punto (giusto perchè mia mamma legge il blog);
- sono logorroica e per conquistare un assenso lotto tramite le armi della argomentazione, della dialettica e delle arti comunicative in genere. Dico cose sensate, ma alla fine nessuno mi ascolta;
- per combattere i rotoli di ciccia che ODIO con tutta me stessa devo andare a correre e fare gli addominali. Salto due giorni? La mia pancia piatta è fottuta.
- Per riuscire quantomeno a cenare nel mio locale preferito devo prenotare due giorni prima e sperare che quell'angolino accanto alle casse dal rumore assordante sia libero.

E per il cocktail fanno 15 franchi, grazie.

E voi AmiCici, cosa volete fare da grandi?

17 febbraio 2007

Il Carnevale Ticinese

Qui il Carnevale è una cosa seria. Una cosa veramente seria.
Paradossalmente puoi scherzare su tutto, ma non sul Carnevale.
In poche parole non vige la regola del "A Carnevale ogni scherzo vale", perchè se solo provi a prendere questa tradizione un tantino alla leggera sei finito. Fottuto. Emarginato per sempre.
Nel Canton Ticino il Carnevale più festante e rispettato spetta a Bellinzona.
Inizia quando, circa una settimana prima del giorno ufficiale, il sindaco del paese consegna al RE le chiavi della città. E da quel giorno tutti sono autorizzati a fare un pò il cavolo che pare a loro.
Io, che sono la curiosità fatta persona, dovevo colmare la lacuna "Carnevale svizzero".
E così insieme a quel povero sciagurato di Vincenzo, ormai rassegnato all'idea di far parte delle mie ardue imprese, mi sono recata al famoso, famosissimo, illustre Carnevale di Bellinzona.
Dove ho visto danzare gruppi "a tema", tra i quali: il gruppo delle Pile Duracell, la banda delle Creature marine, la famiglia allargata delle Rane (inclusi esemplari di Rane Siamesi) insieme a composizioni di Tigri, Titti e Silvestro di varie dimensioni, Contadini e Pannocchie di granoturco.
Il tutto guidato dal Re, un signorotto rispettabile a cui spettavano saluti e baci dall'alto di una mongolfiera. In realtà io l'ho solo visto imprecare in dialetto, visto che la mongolfiera non ne voleva proprio sapere di sollevarsi in aria.

Questo è il Carnevale di Bellinzona, ovvero il Rabadan.
Si chiama così, o AmiCici: Rabadan. ZITTI! Che fate ridete? Non si può!!!
Non si scherza sul Carnevale.

16 febbraio 2007

Abruzzo, terra di conquiste

L'Abruzzo è una regione sottovalutata e anonima.
Pochi sanno con precisione in che zona dell'Italia è situata, molti la sovrappongono alle Marche o alla Basilicata e quasi nessuno ne conosce i capoluoghi.
L'abruzzese è ben conscio di tutto ciò e da sempre tenta di trovare un modo per emergere.
L'unica arma che pare avere a disposizione per uscire da tale anonimato è il linguaggio.
Allora cosa fa?
Si ingegna.
Tu dici "Abruzzo" e lui dice ABBruzzo"
Tu dici: "Oggi è sabato, ohFabio, ce l'hai un pò di roba?"
e lui invece "Oggi è SsaBBBto, oh FaBBio, ce l'hai un pò di RoBBa?"
(i contenuti scelti nella mia argomentazione sono puramente casuali. ogni riferimento a situazioni /persone esistenti è accidentale).
Questo è dunque il primo principio: il raddopiamento automatico delle letterE (soprattutto la lettera B).
Seconda peculiarità del linguaggio aBBruzzese è la cosidetta ESSE STRASCINATA, ovvero la produzione del suono SCT proveniente dall'unione della lettera S e lettera T.
Tu dici "Questo", un abruzzese dice "QuesSCTo".
Tu dici "Ho visto la mostra" un abruzzese dice "Ho viSCTo la MoSCTra"
(aggiungo che il suono della ESSE si modifica anche in altre occasioni, ad esempio quando incontra la lettera P. Il meccanismo che si attua è il medesimo: SP diventa SCP).
Terzo concetto fondamentale: il troncamento. Raramente le parole vengono pronunciate dall'inizio alla fine. Per non perder tempo l'abruzzese furbetto taglia cortO.
Tu dici "Andiamo a mangiare" e lui "Andiamo a mangià"
Tu dici "Cosa vai a vedere in televisione" e lui "che vai a vedè in tv?"
Riassumo i prinicipi basilari dell'abruzzese fornendovi un semplice esempio di una conversazione abituale (leggermente dialettale):
Figlio: " Oh mà, J BBuccat la paSCT?"
Mamma: "aSCPitt, tè d'à riBBolì la saGGicc"
Traduzione: "mammina cara e dolce, hai gettato la pasta nell'acqua bollente?"
"Abbi un attimo di pazienza, il sugo con la salsiccia deve aver tempo di cuocersi completamente"

15 febbraio 2007

15 febbraio: liBBBertà


E' arrivato il vostro giorno.
In realtà, se ci rifletto un attimino, voi alla fine dite un pò quello che vi pare in ogni post...
Ma questo non mi farà desistere dal creare, ogni 15 del mese, il post libero. Giammmaiiiiii!

Ormai è tradizione.

Dunque il mio post libero è: non fatemi gli auguri perchè oggi non è il mio onomastico.
E' S. Faustino, io non mi chiamo Faustino. E neanche Flavia, Fulvia, Franca...
(Colgo l'occasione per ricordarlo... sapete bene quanto mi snerva che storpino continuamente il mio nome).

Buon.. ehm.. S. Faustino o AmiCici.

14 febbraio 2007

la giornata dell'amore... ?

Io aborro S. Valentino. Insomma... non tutti hanno gli occhi a forma di cuoricini sdolcinati, non a tutti piacciono i Baci Perugina (a me no ad esempio. A me piacciono i Lindor e i Raffaello), e soprattutto non tutti gradiscono essere immersi forzatamente nell'atmosfera fatta di tenere coccole e incommensurabile affetto di questo fottuto 14 febbraio.
Ma poichè non vorrei sembrarvi misantropa e, soprattutto, poichè questo blog aspira ad essere un luogo democratico, voi potete esprimere ogni tipo di opinione senza timore alcuno, o AmiCici.

Ovviamente sono esclusi dal commentare:

  • le coppie felici
  • chi fa tanto sesso e dunque è felice
  • chi si trova al primo stadio dell'amore, quindi è per forza di cosa felice
Direi che dunque, a parte Ottavia, siete tutti ammessi.
Naturalmente mi riservo il diritto di censurare un pò chi cavolo mi pare.

12 febbraio 2007

doveroso saluto

A Fiammetta e Timoteo, le mie piantine olandesi ormai defunte.
Vi ho amato, vi ho tanto amato.
E ho perso anche voi, dopo aver salutato mestamente Lucio il basilico. Tre su quattro...
Oh Bambu, sei tu la mia ultima speranza. Giaci lì, su quel tavolo...
Oh Bambu, dimostriamo a tutti che non sono un fallimento di donna di casa, non sono la distruzione del giardinaggio, non sono l'anti pollice verde.
Oh Bambu, non mollare.
PS: grazie Vincenzo, per avermi fatto sentire uno schifo quando mi hai guardato stupito e mi hai chiesto "ma come hai fatto a farle morire? ma non erano piante grasse???"
Ebbene si, lo erano.

11 febbraio 2007

HamburgerPatatineCocaMedia??



Questo è il post numero 100.


E lo festeggiamo così: andando a fare una visitina al Burger King, giusto perchè ho tempo da perdere e voglia di assecondare il mio innato masochismo e soprattutto un affitto da pagare.
Allora la situazione è la seguente: lì dentro tu sei una pedina. Un pezzo tra tanti pezzi che monta i pezzi. Solo che in più hai:
  • un corpo: dunque devi rivestire l'involucro. Ovviamente indossando una divisa standard, che ti sta larghissima perchè le S sono finite. E anche la visiera ti sta larga. Perchè qui pare che sia tutto Extra king, un pò come i menu.

  • un cervello: dunque devi ricordare tutti i menu, pigiare tutti i tasti giusti, dire le esattissime parole al microfono in modo che entro 3 minuti dalla sua entrata lui, il maledetto cliente, sia servito a puntino.

Ora dico io: ma se esistono i menu STANDARD, se vieni in un fast food che assembla cose già pronte e non modificabili, perchè poi tu, oh tizio pompato, mi chiedi il Big King xxl, ma con poco bacon, doppio formaggio e coca senza ghiaccio? E soprattutto, perchè voi, o inventori del Burge King, non date nomi più facili da memoriaazre e soprattutto più semplici da pronunciare? E' normale che non riesca a dire al microfono Big King ICS ICS ELLE, alla velocità della luce e pressata tra altre pedine come me e mani che si agitano e bimbi che urlano e patatine che friggono.
E' normale che mi venga fuori un bisbiglio balbettoso del tipo "Csi Big elle menu" e che esca un tipo dalla cuicna urlando "Che è???!! Abbiamo un nuovo paninoooo???"Puzzando un pò di fritto, pensando al Double Chicken Crispy e cavolo menu, ora io vi supplico: boicottate i fast food. Ma i Mc Donald, grazie.

07 febbraio 2007

la mia mamma tecnologicamente avanzata


Ebbene ce l'ha fatta.
Il miracolo è avvenuto.
Dopo avermi obbligata a farle domande a raffica di cui aveva imparato prima la risposta a memoria, dopo aver ossessionato mio fratello con i grafici, dopo avermi tenuto al telefono per ore e ore pretendendo che le spiegassi via cavo come si sommano A e B in Excelle, dopo aver costretto mio padre a stare lì in piedi accanto al computer semplicemente perchè fortemente bisognosa di un supporto fisico- morale (o meglio... di prendere qualcuno a parole nei suoi momenti di nevrosi, delirio e improvvisi scatti d'ira)...
MIA MADRE CE L'HA FATTA.
Ha superato le prime due prove al computer necessarie per non so quale stramaledetta abilitazione. Che lei chiama Cselle e Pauer PoinD.
Ovviamente è stata prima bocciata per ben due volte, ma shhhhh... fate finta di nulla.
AmiCici, ora mancano Word e Access.. o meglio Lù Uord e La Cess.

mi hanno comprata, non è colpa mia

Fausticchia ha momentaneamene assunto una nuova identità: la ricercatrice.
Ebbene o AmiCici mi sono venduta... e mi sono venduta nel peggiore dei modi, al più temibile dei concorrenti, al più spietato degli avversari: Il Fondo Nazionale Svizzero.
Che al momento ha pietosamente deciso di finanziare una ricerca sul consumo mediatico delle famiglie in Ticino. Già, ogni tanto qualcuno si ricorda che esiste anche la ricerca nel fantasmagorico mondo delle Scienze della Comunicazione.
Ragazzuoli, qui è uno spasso.
Io non vorrei giudicare, non vorrei ridere sotti i baffi, non vorrei fare la stronza.
Ma il giudizio è inevitabile quando senti che "io mi larvo davanti alla tv", la risata è spontanea in risposta al "mia moglie lo vede con la coda dell'orecchio" e stronza... beh quella lo sono di natura.
W W W W W la svizzera comunicativa :D

06 febbraio 2007

Il vostro animale preferito e perchè

Basta. Il post è finito.
E' tutto nel titolo o AmiCici. Sono o non sono diventata la dea Sintesi svizzera?

02 febbraio 2007

La deficiente: parte 2

Barcolla verso il bagno. Tre litri di caffè endovena ed ecco che diventa improvvisamente scattante e ottimista: c'è il sole, è sabato, gli uccellini fringuellano (oh, che volete?? Nel suo mondo immaginario è così) . Oggi sarà una splendida giornata.
Un altro sorso di quella mirabolante bevanda anesetetizzante e sarà tutto ancora più meraviglioso.
Si sente molto Mary Poppins che canticchia la pillola va giù... e canticchiando canticchiando, la Mary Poppins del Ticino (adottata) si dirige verso il salotto, con il desiderio di spalancare le finestre e fare entrare la brillante ed energizzante e briosa luce mattutina.
Ma per riuscire a tirar su le tapparelle o la gentil fanciulla va alla cieca, rischiando una tranvata in pieno muso, o decide momentaneamente di sfruttare quella formidabile fonte di energia chiamata elettricità.
Opta per la seconda.
Ed ecco che la deficiente non fa in tempo a sfiorare quel pulsantino bianco e piccolino che... un folgore accompagnato da un susseguirsi di BipFiùBip (meglio di così non riesco a renderlo. Chi mi fa un corso di onomatopeismo?).
Una vampata e la Mary Poppins si trasforma nell'Orco mostruoso dalle sette braccia (le sue favole da piccola erano così. Oh cavolo, vi ho detto che è il SUO mondo immaginario, no?).
E dopo aver imprEcato contro il mondo, è assalita dalla depressione: già si vede, rannicchiata in un angolino, sprofondata nella barbarie, arretrata alla condizione di primitiva, senza luce, senza skipe, senza Dr. House...
l'Orco che è in lei però torna a farsi vivo. In preda ad un raptus tecnologico, in quel deserto che è la mente di una deficiente alle sette del mattino, afferra prolunghe e prese di ogni tipo e dalla sua camera riesce a ricreare una sottospecie di habitat, spargendo per le vie di casa cordless, router, e altre robe dai nomi strani che persone pù competenti della Signorina ExBuonumore hanno piazzato a casa sua, intimandola ovviamente di starne alla larga.
Vi lascio immaginare la faccia della custode quando ha visto fili e cavi sparsi ovunque, con una tipa alle spalle che le continuava a urlare "è tutto rotto, è tutto finito! è la fine!". E aggiungeva "Ebbene si, sono dipendente dalla tecnologia, e allora, allora????"
In realtà c'era solo un attimino un problemuccio li sotto, li... come si chiama? Al contatore.
Le protesi digitali sono sane e salve, guai a chi le tocca. Guai.