equilibrium

29 novembre 2006

bologna

Ok. Devo solo pulire il delirio che ho combinato in bagno lavandomi i capelli, lavare la montagna di piatti accumulati da ieri sera, preparare una pseudo-valigia e correre a strappare il passaggio al mio amico Tiziano che ha gentilemnte acconsentito ad accompagnarmi a Milano.
Ora dell'appuntamento: 17:00
Ora attuale: 15:21.
Ce la posso fare.
Bologna... sto arrivandoooooo! Forse.

28 novembre 2006

io guido

Qualcuno avrà pur cominciato a chiedersi che fine io abbia fatto... saranno davvero in pochi, ma sono fiduciosa.
Uno avrà pensato "ma come mai fausticchia sono un pò di giorni che non scrive minchiate sul blog?"
e un altro "perchè mai avrà deciso così all'improvviso di cessare di tormentarci con i suoi folli vaneggiamenti?".

E quei pochi avranno avuto risposta facile: "boh, starà dormendo".

Invece, cari AmiCici, dal bastardo e spietato sonno mi sono quasi ripresa.
O meglio... la quinta tecnica ha funzionato.
La quinta tecnica è... guidare. Già.
Ebbene guidare qui è un'ardua impresa ragazzi. Perchè si sa quando si entra in macchina ma non si sa se/quando se ne esce.
Una cosa l'ho imparata: il parcheggio. Una parte della mia mente ha assimilato il seguente concetto: "guardati da ogni impresa che richieda il posteggio della tua autovettura negli autosilo".
Ora ne sta assimilando un altro "Guardati da ogni impresa che richieda la tua uscita con Clarabella (per gli amici Clara) tra le 16/ 19 del pomeriggio".
E tale concetto è derivante da una vera e propria sperimentazione sul campo, a più riprese.
Perchè ieri, così come l'altroieri o anche stamattina (eccezione all'orario stabilito, che conferma il fattore dubbio: si entra in macchina ma non si se o quando se ne verrà fuori) sono rimasta bloccata, intrappolata, schiacciata nel traffico di questa ridente cittadina... che essendo piccola piccola diventa un vero e proprio concentrato di automobili in coda, tutte ordinatamente in fila l'una dietro l'altra (ops scusate, volevo dire autovetture) , in strade rigorosamente in salita.
E' una situazione così altamente stressante che anche il sonno più profondo viene combattuto: prima si maledice quello davanti che ha fatto passare il pedone sulle strisce, poi si inveisce contro il semaforo arancione che qui significa "fermati immediatamente " e non "passa più veloce che puoi", infine si spegne il motore, perchè bisogna OBBEDIRE al cartello abbarbicato allo stop che dice "fai un gesto per l'ambiente. Spegni anche tu il motore della tua autovettura".
Ora per quanto sia buona, ambientalista e paziente, tutto ha un limite.
A mali estremi, estremi rimedi: userò Clarabella solo in condizioni speciali e per urgenti necessità.
Ovvero quando sentirò di dover combattere a denti stretti l'amico sonno.

25 novembre 2006

Sogno o son desto?

Paolo Fox, astronomo eccellentissimo e sommo, dice che i pesci in questo periodo hanno un gran sonno.Io non ho un gran sonno: sono prorpio caduta in letargo.
Le ho provate tutte.
Tecnica n°1: dormire. Semplice e scontata. Se il corpo dice "sonno" tu rispondi con "letto".
Peccato che dopo 10 ore di sonno di notte e due nel pomeriggio il mio corpo diceva ancora "sonno". Attendendo la notte scura e buia.
Tecnica n°2: eccitanti. Dal caffè, alla teina, passando per il nuovo fantastico nesquik caffè+cioccolato. L'effetto immediato c'è stato: nei primi 20 minuti dall'assunzione in dosi esorbitanti dei citati magici aiutanti del risveglio, effettivamente mi sentivo quantomeno in grado di sbattere le palpebre e mantenere gli occhi aperti (solitamente sono chiusi a metà).
Ma dopo i primi 20 minuti di idillio, l'effetto spariva ed il mio corpo tornava ad urlare :"Sonno!".
Tecnica 3: darmi una smossa. Vai con aerobica e pesetti. Abbasso la bassa pressione, viva viva il sano movimento!!! Tempo 10-15 minuti dalla sportivissima seduta e il corpo tornava implacabilmente a reclamare "sonno", stavolta con la doppia intensità.
Tecnica 4: uscire. Ho preso il treno e sono andata a Milano. Arrivata nella ridente cittadina il grigio del cielo mi ha sopraffatta. Ottavia ha fatto ciò che ha potuto con il tè alla cannella, Chupito ha tentato di farmi riprendere con la birra.
Ma il treno del ritorno, fermo un'ora e mezzo a Chiasso per motivi su cui preferisco sorvolare, ha vanificato ogni tentativo di riportare alla vita quella mummia cadaverica dalle occhiaie ingobranti che Fausticchia è diventata.
Ma ora ho la soluzione. La quinta tecnica. E funzionerà.

23 novembre 2006

sonnambulCioccolatismo

Barcollando verso la cucina alla disperata ricerca di caffè per lenire i primi sintomi da astinenza, ecco che vedo spiccare un coltello tra la catasta accumulata di piatti.
Ma non è un coltello sporco e basta... è un coltello sporco di nutella.
E' evidente: è stato sapientemente e ripetutamente immerso nel barattolone di nutella.
Peccato che io ieri sera non ricordo proprio di essermi avvicinata al mio dolce vasetto preferito; ricordo con certezza di avere solo sgranocchiato i cereali al cioccolato.
E dunque?
Sonnambulismo. Accompagnato da metodo compensatorio per combattere la tristezza derivante dall'ultima puntata di Dr. House.
Lascio Dr. House morente in barella e il mio cuore piange... quale è il modo più veloce per vincere la disperazione, la noia, la solitudine e l'angoscia? La cioccolata.
Solo che io, diversamente da tutta l'umanità che mi circonda improvvisamente preda di una folle forma di cioccolato-dipendenza, la afferro, slurpo, pappo e assaporo mentre la mia mente è in fase REM.
Fantastico.

20 novembre 2006

Canta con me!

Tutti a destra oh-ohhhhhh
tutti a sinistra eh-ehhhhhh
c'ho il permesso OLè OLè.

E aggiungerei : Head Immigration Office tiè tiè tiè.

19 novembre 2006

Scippatore dei miei stivali

Che tu possa bruciare nelle fiamme dell’inferno tra atroci sofferenze, o ladro/a.
Che tu possa perdere lo strato superiore dell’epidermide quando utilizzerai la colla attack per ricomporre la macchinetta che ti sarà inevitabilmente caduta a terra, a seguito delle mille ed una maledizioni che ti avrò mandato.
Perché non la potrai portare a far riparare… oh no, caro/a ladro/a.
Conosco a memoria quella macchinetta, dal primo all’ultimo pixel. Numero di serie, anno e luogo di produzione. Conosco l’odore dei suoi bei 599 franchi in offerta speciale.
Che tu possa non incontrarmi mai. Perché mi aggrapperò a te a mo’ di babbuino incarognito e non ti mollerò finchè non ti avrò staccato fino all’ultimo capello con la mia pinzetta in acciaio inox, in grado di causare dolori lancinanti e feriti insanabili (è testata a tal fine).
Sarò appagata solo quando ti vedrò strisciare verso di me a implorare perdono, perché la tua esistenza è irrimediabilmente compromessa: di notte incubi che tormenteranno il tuo sonno e di giorno sensi di colpa che ti impediranno di mangiare.
Sarò il boia e tu la mia vittima,o larva di ladro/a.

PS: nel mentre che le maledizioni facciano effetto sto/a bastardo/a se ne va in giro a scattare foto con la Coolpix S7c, ultimo modello della Nikon, brindando e ridacchiando alle mie spalle.
Che idiota di donna che sono.

17 novembre 2006

io superstiziosa?AHAHAH

Venerdì 17.
Quando qualcuno glielo ricorda, avvisandola per tempo di essere prudente, lei sghignazza e con un risolino di superiorità risponde
"E che sarà mai, smettetela con queste sciocchezzuole, o Amicici. E' un giorno come un altro. Siete voi che ve la gufate"
e conclude con un gesto assai carino "PRR... Tiè. al venerdì 17"

Fausticchia superiore alle superstizioni, Fausticchia donna moderna, Fausticchia anti-credenze portaiella.

Miss TostaDonnaEmancipataDelVentunesimoSecolo, che non può credere a simili antiquate stupidaggini.

Esco di mattina e vado a lavoro: ottimista, improfumata e sleccata a puntino, allegrotta-andante.
Torno a casa di sera... maleodorante, sudaticcia, bagnata fradicia, con i capelli arrufati, la matita nera sbavata e l'umore nero: mi hanno fottuto una nikon sul lavoro, sono caduta sulla scala mobile tra le risate dei colleghi, ho fatto scattare l'allarme generale della scala di emergenza ed hanno dovuto chiamare il capo dei capi della sicurezza, ho beccato in pieno un fantastico temporale nel ritorno a casa, a piedi e con due valigie al seguito.
Ve la siete gufata eh?

PS: per i commenti sul furto avvenuto attendere domani.
Devo elaborare per benino ogni tipo di maledizione possibile da lanciare allo sciagurato.

16 novembre 2006

agenzia cuori solitari

Dottoressa Fausticchia ha scoperto una particolare abilità nell'accoppiare cuori solitari.
O meglio nell'individuarli (facile, i miei amici sono quasi tutti o sfigati o single/zitelle incalliti), nello studiare le possibili combinazioni e infine nel proporli zitta zitta quatta quatta l'uno all'altro, ma facendo la finta tonta con entrambi.
Solo che alla fine non mi ricordo più che cavolo ho detto ad uno e che cavolo all'altro, se devo raccontare la cosa X alla femmina ma non posso dire la cosa Y al maschio.
Alla fine devo solo perfezionare alcuni dettagli e imparare a giustificare alcune situazioni ambigue.
Devo stare soprattutto attenta agli incroci.
Rischio che il cane di Sergio intrallazzi con Luca.

fioretto natalizio

Questo post è scritto sotto suggerimento altrui.
Ovviamente le persone che frequento condividono più o meno lo stesso mio livello di insanità mentale, indi il post è quello che è.
Si pensa già al Natele: c'è chi parla di panettoni, chi di palle colorate, chi impreca contro Babbo Natale poichè gli ha rovinato l'infanzia traumatizzandolo, chi infine pensa alla bestia (gioco d'azzardo -e sottolineo d'azzardo- assai praticato nelle cosidette tombolate abruzzesi, in cui tutto si fà fuorchè giocare a tombola).
Io voglio essere un pò meno cattiva oggi, molto propositiva e anche un tantino mielosa e buonista.
Elimino dunque al momento le varie associazioni mentali natalizie a cui prima accennavo: il pensiero dell'albero di natale kitschissimo di mia mamma, il panettone al cioccolato, la squallida non-esistenza Babbo Natale e i 20 euro che Alberto mi ha fottuto a bestia l'anno scorso...
e penso ad un fioretto.
Che fioretto siete in grado di fare o AmiCici?
Che buon proposito tenterete di mantenere da qui alla nascita del Bambin Gesù??
PS: dubito fortemente che qualcuno risponda a questo post.
Tako non dire che non ci ho provato ad assecondare i tuoi buoni propositi.

15 novembre 2006

Post LiBBBero

Forza... sfogatevi pure, date libero spazio alle vostre turbe mentali!!
E' il 15 del mese, giorno del Post libero!
Lo so che non vedevate l'ora, lo so che segnavate i giorni sul calendario...
ebbene il conto alla rovescia è finito: esprimete pure tutta la vostra insana follia, scribacchiate quello che vi frulla nella testolina... o amiCici. E poi dicono che non sono democratica.
PS: chiedo gentilmente a Ottavia, che ha un solo pensiero fisso al momento, di evitare di creare un post su tale pensiero, che già affligge abbastanza la mia quotidianità.
Dunque pregherei la donzella di cancellare tutto ciò che sta scrivendo...
So bene infatti che, appena letto "post libero", la bella ha iniziato a ticchettare freneticamente la tastiera partorendo commenti su commenti, accompagnando il tutto con la sua inconfondibile risatina. Grazie Otti.

13 novembre 2006

Bruuuuuuuuuuummmm

Lo so. E' pericoloso che ce l'abbia ma ce l'ho.
E' lì, dentro le linee precise precise e rosse rosse... parcheggio rigorosamente privato, rigorosamente svizzero.
Oggi primo test da sola. Mi avventuro nella ridente Lugano, ignara del fatto che qui non ci sono strade da percorrere ma DIVIETI da rispettare. Se rispetti un divieto, hai accesso ad un'altra via e tornando indietro automaticamente arrivi alla strada da te ambita. Il problema però non è tanto questo, quanto il parcheggio.

Qui infatti non ci sono parcheggi, ma posteggi, o meglio agglomerati di posteggi chiamati AUTOSILO. Il che nella pratica quotidiana consiste nell'espletare una serie di compiti alquanto noiosi prima di poter fare ciò per cui si è dovuti per forza di cosa uscire, ovvero:

1. cercare un autosilo

2. capire se è libero o no (ardua impresa, ve lo assicuro)

3. qualora fosse libero fare il biglietto di entrata

4. percorrere almeno 4 piani con una strada a curve imporponibili in salita prima di trovare un posto libero

5. prendere l'ascensore e uscire dall'inferno

Ecco che si deve fare per andare a comprare le crostatine Mulino Bianco e le castagne.
Mezz'ora di trip Autosilo, per dieci minuti al supermercato.
Ma non è finita qui... perchè poi c'è il ritorno. Il che significa:

1. trovare la cassa per il pagamento

2. reinserire il biglietto di entrata, mettere le monete (metà del tuo stipendio) e aspettare il biglietto di uscita

3. attendere la ricevuta

4. Farsi quattro piani a piedi perchè l'ascensore è al momento fuori uso (il che ha creato un certo qual panico nei Signorotti svizzerotti)

5. Percorrere tutto il piano continuando a pigiare lsul tasto di comando automatico per l'apertura della macchina, aspettando fiduciosa che una di esse si illumini per poter avere la conferma che "è quella la mia! è quella la mia!!" (sapete com'è.. ancora non la identifico bene)

6. Riscendere i 4 piani in curva a chiocciola

Una mezz'oretta di coda e sono a casa. Mi si è spenta la macchina solo una volta, ma quella salita era veramente irta. E quello dietro di me era veramente incazzato.

12 novembre 2006

Liberamente tratto da... ringraziamenti tesi

Ecco la parte più difficile. Sarò breve, forse è l’unica volta nella mia vita in cui sarò davvero breve.
Semplicemente perchè di parole per dire grazie non ne esistono… e ogni vocabolo mi appare così banale e piccolo rispetto ai sentimenti che dovrebbe esprimere.
Il linguaggio a volte non riesce a contenere le emozioni, non ne coglie il senso profondo.
Così penso che ci siano cose che è meglio lasciare al non detto. O solo farne uno schizzo...

Grazie a chi ha percorso insieme a me un pezzo di vita, a chi di strada con me ne vuole fare ancora, a chi mi ha solo incrociato, a chi mi ha aiutato a riprendere il sentiero lucente e non perdermi nella fitta oscurità.

Grazie, soprattutto, a chi mi ha insegnato ad amare incondizionatamente. E ad amarmi incondizionatamente. E' la mia vittoria.
Perché se non l’avessi imparato questa tesi non sarebbe mai stata scritta.
La dedico a voi, a tutti voi, che popolate il fantastico mondo di Fausta e che siete la mia vera ragione di vita.

08 novembre 2006

pensiero positivo

Me la sto facendo sotto.
E nel mio caso non trattasi di metafora.
AmiCici di fausticchia UNITEVI... e pensatemi forte forte :)

06 novembre 2006

PataPopò

La discussione della tesi è ormai imminente.
E porta con sè un dolce e piacevolissimo regalino: il cagotto.
Non entro nei particolari, in fondo vi voglio bene e ho deciso di avere pietà dei vostri poveri cervelli già stanchi e abbastanza provati, o miei adorati amiCici...
ma la situazione è grave.
Ottavia cerca di convincermi dicendo che tutto è assolutamente comprensibile nel mondo patafisico di cui ormai facciamo parte... è PataPopò la mia.
Leti continua nel suo inno all'Imodium e sostiene che tutti dovrebbero sempre averne una confezione dietro, io a maggior ragione... comincio a pensare che faccia la promoter della ditta farmaceutica in questione.
Mia mamma è proccupatissima perchè, parole sue, "Mò ti s'arpij Crist"... ovvero "Stai per ricongiungerti con il Signore che ti ha dato la vita e approdare nell'Aldilà" (traduzione libera dal dialetto abruzzese).
Scartando l'opzione water portatile in miniatura non mi rimane che cominciare seriamente a valutare l'ipotesi pannolini.
Il dilemma è il seguente: Pampers o Lines?

PS: ovviamente la mia tesi sull'acqua svizzera è ancora valida. Oggi un immigrato come me ha sostenuto le medesime ipotesi di complotto acquatico.

05 novembre 2006

una donna, una certezza

Venerdì sera sfinita arrivo a casa.
Tutto il giorno nel reparto informatica: gestione della comunicazione Nikon e applicazione di strategie promozionali da adattare in modo flessibile alle esigenze aziendali.
Risultato?
Torno a casa e mi accorgo di aver perso il cellulare. Nel panico totale afferro l'altro cellulare, quello con la scheda italiana, e inizio a chiamare. Provo e riprovo. E la linea è libera, cavolo il cellulare squilla... ma non sento nulla. E per forza, l'ho lasciato nel modo silenzioso!
Dopo un breve momento di accrescimento autostima per aver annesso la vibrazione al modo silenzioso, rincuorandomi e acclamando la mia saggezza, prendo coraggio e riprovo a chiamare.
Ma tutto continua a tacere nella mia casa... neanche un rumorino. Niente. Nemmeno un accenno di vibrazione, un trutru lontano lontanissimo.
Non è qui, il cellulare non è qui.
In fretta e furia cerco tra i miliardi di postit arancione fluorescente che continuo ad incollare sulla scrivania il numero di cui ho bisogno... non l'avessi mai fatto.
Ormai completamente impanicata, mentre la mia mente è già oltre e pensa a come bloccare la scheda e a come recuperare i contatti, chiamo il reparto informatica e sento il responsabile che, dopo aver giustamente sghignazzato, comunica alla addetta alle comunicazioni di servizio che... "le è scomparso il Natel". E mi chiede il numero.
E' questione di secondi... dall'altro capo del filo, ecco una vocetta acuta che fa:
"Attenzione attenzione, chi trovasse un Natel Nokia in modo silenzioso che sta vibrando in questo momento è pregato di riconsegnarlo urgentemente alla cassa. Ripeto, chi trovasse un natel che in questo momento vibra lo consegni alla cassa".
Per la cronaca: qui il cellulare non si chiama cellulare, ma Natel.
Ed era caduto in macchina.
E ieri il responsabile mi ha detto "Mi ridai il tuo numero??? ah no... meglio quello di casa, per star sicuri...".

02 novembre 2006

L'utilità del vento

Ti odio vento maledetto.
A parte l' essere una buona fonte di energia, se sapientemente sfruttata, mi dite cosa ha di utile il vento? cosa aggiunge alla mia vita??? perchè esiste?
Per una ventiquattrenne occidentalizzata medio-benestante ed in via di transizione, che al mattino si sveglia barcollando, tenta di situarsi spaziotemporalmente, passa la giornata tra opuscoli, tentativi di trovare un lavoro semi-serio, uscite a provare l'ultimo tè ananas-vaniglia e volontà di laurearsi, e dopo una notturna partitina a burraco se ne va a nannina nel letto sempre più confortevole e sempre piu difficile da abbandonare... che senso ha per la mia suddetta quotidianità questo strano fenomeno metereologico??
Ho i capelli più scompigliati, gli occhi più rossi, la testa più bacata.
Ecco a cosa serve il fottuto vento.

01 novembre 2006

Soffia Liviuccia!

Ecco a voi un bel post canterino
appena sveglia, di primo mattino!
Per Liviuccia son gli auguri
dolci, brillanti e duraturi!
Cara, sbronza, dolce stella
aggiungi un anno... e sei sempre più bella.