equilibrium

28 marzo 2007

prima tappa: Zurich

Ciao AmiCici, parto per Zurigo.

Se non mi vedete riapparire, stavolta sarà colpa della indigestione di salCiCCe (non credo che a Zurigo ci siano grossi punti di ristoro a base di sushi).


Poesia finale:
Oh Ticino, ti porterò sempre nel mio cuoricino.

26 marzo 2007

signature vuol dire FIRMA

Una sola cosa era fondamentale in data 26 marzo 2007...
Fondamentale per la mia vita futura imminente e futura prossima.
Per la una brillante e prospera carriera nella metropoli zurighese, dove gli Sturbucks ti sorridono e wurstel di ogni tipo sono pronti ad assalirti appena giri l'angolo.

Nella capitale della ricchezza, nella città del futuro, dove con fatica, con una botta di culo e non so grazie a quale Santo sono riuscita ad approdare.

Una cosa dovevo fare, una cosa basilare per poter accedere al mondo delle meraviglie: firmare il contratto. Contratto che stamattina avevo tra le mani, lindo, pinto, e con su il MIO nome: Frau Fausta.

Ebbe AmiCici io SBAGLIAI.
Nella frenesia delle prove-firma la mia mente è andata in confusione totale e ha scambiato la data con la firma.

Eppure era scritto a caratteri CUBITALI:

DATE--->
SIGNATURE--->

Ed io sbagliai. Non oso immaginare la faccia di chi riceverà il documento.

Ovvero di chi mi ha assunta, che di fronte ad una siffatta azione non può che nutrire almeno un ragionevole dubbio sulla scelta effettuata e pensare seriamente all'ipotesi del "Licenziata in tronco con effetto immediato". Al che penso mi iscriverei orgogliosamente al guinness dei primati .

Maledicetemiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!
PS: Ne approfitto per fare gli auguri al mio papino- papozzo, sempre più fiero della sua figlioletta quasi narcotrafficante Svizzera tedesca con grossi problemi di abilità psico-grafiche.

25 marzo 2007

Lì c'è una porta? E da quando?

AmiCici, questo è un momento talmente frenetico e ingestibile che... ho dimenticato di avere le porte in casa.
Mi spiego: io ho una porta in camera, come tutti presumo. Unica eccezione da me sperimentata: a una camera che volevano a tutti i costi affittarmi a Bologna, senza porta nè finestra, cercando di convincermi che come porta potevo utilizzare un armadio spostandolo qua e là a seconda della necessità).
Assodato il fatto che ho una camera con una porta, devo sottolineare che io quella porta non la chiudo praticamente mai.

Oggi, non so quando nè come, l'ho chiusa, e poi ho dimenticato tale avvenimento.

Dunque in un orario successivo e non ben definito (maledetta ora legale, mi confonde sempre, tutto questo avanti e indietro), andando verso la mia camera con passo leggermente accellerato, ho preso la cosidetta tranvata. Ho sentito un leggero rinculo su me stessa, accompagnato da un soave "cric-Bom". Quella cosa che ha fatto "cric-Bomb" era il mio naso.
Per Zurigo sto seriamente valutando l'idea di trovarmi una camera con tendina scorrevole.

22 marzo 2007

Rompere porta bene

E ne ho le prove.

Ieri mattina mi è scivolato il portatile tra le mani; sottolineo il verbo scivolare. Presumo che qualcuno, durante la notte, lo abbia inumidito o impregnato di sostanze untuose... perchè non l'ho fatto cadere io, è stato lui a voler fuggire verso terra.

Non ho neanche imprecato, ormai la cospirazione è palese e affronto con rassegnazione, ma sempre a testa alta, il mio destino.
Tuttavia, stavolta ho avuto la meglio.
Le conseguenze della caduta rovinosa sono state fondamentalemnte 2:

1. Ho un computer fisso e ho appreso la tecnica del "trasforma anche tu il portatile in un fisso". Il caso ha voluto che tenessi nell'armadio un monitor di riserva, da utilizzare al momento del bisogno.
Attenzione! Il mio utilizzo era strategico: quello schermo era mio ostaggio, in caso avessi necessità di vendetta (in compagnia del monitor, infatti, riponevo dell'armadio la mia spranga chiodata. Sarebbe stato bello distruggere tutto e ascoltare ogni più piccolo crash di fronte agli occhi piangenti dell'Aizzatore).
Tuttavia mi sono vista costretta a cambiare funzione al suddetto schermo: ed è diventato il nuovo monitor del mio nuovo, bellissimo e assolutamente funzionante computer fisso, che desideravo da parecchio tempo.

2. Sono stata assunta da una azienda di Zurigo, dunque ho la conferma che rompere qualcosa porta fortuna. Appena il portatile è scivolato verso il pavimento, infatti, è squillato il mio cellulare per annunciarmi che qualcuno ha disgraziatamente deciso di prendermi a lavorarenella Svizzera Tedesca. E in quel posto ci sono tanti tanti monitor!

Seguire i saggi insegnamenti di mia madre, dunque, è risultata la mossa vincente: lei mi ha sempre fatto rompere i piatti vecchi a Capodanno, buttandoli quà e là dove capitava (ovviamente fuori casa, ci mancherebbe che mettesse a repentaglio la nostra vita. Quella dei vicini non è un nostro problema) .

Poi io dai piatti mi sono evoluta e sono passata agli oggetti elettronici. E non solo a Capodanno.

19 marzo 2007

L'è dura la vita del narcotrafficante

Oggi è una triste giornata per chi, come me, ha deciso che da grande si butterà a capofitto nel duro lavoro del narcotraffico.

Soprattutto se il lavoro ha sede principale nella ridente Svizzera.

Ahimè, o contrabbandiere italiano trapiantato all'estero, per te la vita è difficile, molto più difficile di un generico contrabbandiere locale.

E' per questo che, oggi più che mai, dobbiamo essere forti e continuare con fierezza a lottare in vista di un futuro migliore. Un futuro dove anche noi saremo lasciati liberi di svolgere il nostro sudato mestiere, un futuro in cui non assisteremo più a scempi di questo genere.

Ecco o AmiCiCi, cosa i miei occhi sono costretti a leggere sul quotidiano:


PROCESSO: Un conto molto salato per i narcotrafficanti
Titolo: Due narcotrafficanti ostinati e spregiudicati.
Sottotitolo: L'italiano, che ha avuto un ruolo più qualificato, è stato condannato a 12 anni. Il ticinese, che ha beneficiato di una lieve e scemata responsabilità, a 7 anni e mezzo.

L'atto d'accusa, relativamente al reato più grave- SPAVENTOSAMENTE grave- è stato integralmente confermato. Ebbene la Corte ha smontato, prove e validissimi indizi alla mano, le TRABALLANTI bugie che i due -inscenando un peraltro maldestro palleggiamento delle responsabilità- hanno cercato di propinare durante il procedimento per addolcire la loro posizione.

L'italiano aveva un ruolo molto più QUALIFICATO. Era lui che teneva i contatti con fornitori e destinatari. Era lui che, su precise indicazioni assunte telefonicamente, sapeva dove e da chi prendere la roba e dove e a chi consegnarla. Al ticinese è stata riconosciuta - come da PERIZIA- una lieve scemata responsabilità, per questo lo scOnto è stato consistente.

Colgo l'occasione per fare gli auguri al mio papà, orgoglioso e fiero delle meravigliose prospettive future, dei sontuosi progetti e dei sogni di gloria della sua dolce e cara figlioletta.

17 marzo 2007

i miei amici elettronici

C'è una cospirazione elettronica nei miei confronti.
Qualcuno sostiene che tutto ciò di tecnologicamente avanzato che passa tra le mie mani ha vita breve. Purtroppo questo qualcuno ne ha anche le prove visto che, apprentemente, ogni fatto empirico gioca a mio sfavore.
Tralasciando i computer e tutti i dispositivi informatici in mio possesso, sottoposti a torture e stress non dipendenti dalla mia volontà, ci tengo a precisare quanto segue:

- il telecomando del mio ex televisore piccolo e tanto amato regalatomi alla mia Prima Comunione; tempo di durata: quasi un anno.
E' stato fatto cadere. Non ricordo da chi, ma ricordo chiaramente che è stato fatto cadere e non aveva la super protezione gommosa Meliconi. Da allora, come mi ha insegnato il buon vecchio Roby, utilizzo un valido sostituto: la manica della scopa;

- il fornetto elettrico; tempo di durata: 9 mesi.
In realtà funziona benissimo, occorre solo non allontanarsi durante la cottura, visto che il timer dura un trenta secondi circa e bisogna girare di continuo la manovella per farlo ripartire. Quindi per cuocere un pollo occorre solo un pochino di pazienza;

- l'aspirapolvere: è ancora funzionante!
E' vero, ho rotto un attimino il tubo ma è una situazione provvisoria. Basta tapparlo inizialmente con una mano e fare in modo di non venirne risucchiati. Occorre solo attuare una precisa sequenza di movimenti, nell'ordine giusto e con disinvoltura;

- il phon 1; tempo di durata: 5 mesi e mezzo.
Io stavolta non c'entro niente. E' bastato che lo toccasse una sola volta Letizia per farlo morire. Evidentemente il mio piccolo phon bianco carino e trasportabile, che funzionava benissimo, non sopportava altre mani e altri chiome che quelle della sua padroncina. Addio, o carissimo.

- il phon 2; tempo di durata: nulla.
A causa della disgrazia accaduta al mio piccolo phon bianco mi sono vista costretta a sostituirlo. Purtroppo, avendo poco tempo, ho affidato tale arduo compito a mia madre che, dopo una difficoltosa ricerca, è spuntata con un phon tanto carino, ma ahimè con la presa tedesca. E quel phon giace lì, frustrato e inebetito;

- il phon 3; tempo di durata: minima.
Armata di pazienza e coraggio, sulla scia dell'entusiasmo causato da una promozione phon, eccomi con il mio mega ultra diffusore da 29 euro.
Il phon è deceduto non appena inserita la spina nella corrente. E io che posso farci?

- il phon 4; tempo di durata: un mese e 5 giorni.
Non demordo, vado a cambiare il phon. Ora funziona e ne ho la prova, visto che la gentilissima commessa lo ha provato di fronte ai miei occhioni stralunati (in realtà ne ha provati 3 prima di trovarne uno funzionante. Ecco il perchè della promozione). Ebbene oggi il phon, dopo aver fatto un rumore quale "fuuuu" e aver diffuso nell'aria un odorino sospetto di bruciato, ha deciso di suicidarsi anch'esso. E io ho deciso che d'ora in poi, a costo di sorbirmi atroci dolori cervicali, mi tengo i capelli bagnati.

- la macchina fotografica; tempo di durata: quasi 8 mesi.
Fatta cadere violentemente durante una festa bolognese. Non da me, ve lo giuro, non da me ... e stavolta ho i testimoni. E non è un caso se il l'oggetto della sua ultima foto era Ottavia. Ad essa è seguita il suicidio.

- il lettore MP3; durata: 2 mesi e 20 giorni.
Innanzitutto ho battuto il record. Quel qualcuno che poco si fida della mia capacità nel conservare oggetti elettronici aveva ipotizzato un tre mesi di durata. Ebbene egli si è sbagliato clamorosamente. Sono passati solo 2 mesi e 20 giorni... e il lettore MP3 non si accende più.
Ora io che colpa ne ho? Che colpa ne ho se, d'improvviso, da un giorno all'altro, il lettore decide di smettere di funzionare? Sarà dovuto al cambiamento climatico, visto che dopo il viaggio a Londra ha deciso di porre fine alla sua breve esistenza.

Tutto questo mi porta ad una sola, evidente e logica, conclusione: mi hanno schedata. E continuano a vendermi roba difettata, o a me o a chi la compra per me.
Sono stata palesemente presa di mira.

15 marzo 2007

Post Libero Cum Laude

Carissimi Egregi e Rispettabili lettori del Blog,
oggi è il 15 del mese, dunque le vostri menti illustri potranno esprimersi a loro libero piacimento.

Io ho assunto un tono distinto e formale in quanto il mio post libero è di un certo livello, per la precisiOne un livello da 110 e lode.

Io e il mio nuovo compagno virus Tony, che proprio non ne ha voluto sapere di allontanarsi (ma devo dire che la sua presenza è stata tollerabile e di poco disturbo), ci siamo imbarcati verso la capitale, e ridendo e scherzando siamo tornati a casetta sbandierando orgogliosamente una laurea CUM laude tutta italiana: Valentina DottoreSSissima.

Che amiche super intelligenti che ho.

Post LiBBBBero, AmiCiciiiiiiiiiii

12 marzo 2007

ho un nuovo amico: il Virus Tony

Si faccia avanti.
Forza e coraggio, si faccia avanti colui che continua a lanciarmi maledizioni di ogni sorta, assiduamente, costantemente e con estrema cattiveria.
E lancia un sortilegio oggi, e fai una bambolina woodooo domani, e prepara pozioni malauguranti dopodomani, finisce che qualcuno di questi sordidi barbatrucchi raggiunga l'effetto desiderato.

Infatti mi è venuta la febbre. Un tremendo virus, chiamato Tony, ha deciso di far visita al mio corpicino e siccome ha trovato il luogo comodo, caldo e accogliente, ha deciso di rimanerci in vacanza per un pò.
Con tanto di allegra compagnia: Carletto, Philip e Mario, meglio conosciuti come effetti collaterali di tipo intestinale dei quali gradirei non rendervi partecipi.

Il punto è che il maladrino che mi lancia maledizioni non è solo invidioso e bastardo, ma anche perfido e furbetto. Mi ha fatto ammalare proprio nel momento successivo all'acquisto del biglietto aereo per Roma. Partenza prevista: DOMANI.
E, non pago, ha esteso il sortilegio alla mia cara laureanda Vale, residente a ROMA, in procinto di venirmi a prendere all'aereoporto.
Oh bastardo, ovunque tu sia, ti auguro di patire almeno la metà delle mie pene: di sentirti spossato, fiacco e inutile alla società, con la bocca impastata e l'alito da vampiro, con indosso un pigiama puzzolente e macchiato di caffè (e va bè... tutti sanno della mia dipendenza. Si, anche quando sto male).
Io come arma di difesa ho "solo" la mmidia della nonnina Giovina... e chi conosce Giovina sa bene che il maladrino può cominciare a farsela sotto.

11 marzo 2007

Lotta al pelo


Vi parlerò di un problema tipicamente femminile, un dramma che affligge milioni e milioni di donne: i peli superflui.

I peli superflui sono il tormento di ogni essere femminile non appartenente all'Associazione "w la donna pelosa" (vi giuro che esiste, ho visto la Presidente con i miei occhi e non è stata affatto una bella visione. Era in costume, ho detto tutto).

Ovviamente non occorre arrivare a soluzioni estreme iscrivendosi necessariamente all'Associazione o dandosi fuoco: il pelo superfluo va gestito e ognuno ha il suo modo.

Il modo giusto si trova dopo svariati esperimenti: ad esempio io, dopo aver sperimentato Ottavia nelle vesti della Piccola Estetista ed essermi ritrovata a gambe all'aria con una tipa che gridava "TIRA, TIRA", ho deciso che da ora e per sempre i peli dell'inguine me li estirperò da sola.
Ci tengo a ricordare che in quell'occasione non eravamo sole in casa, semplicemente in camera da letto e con la porta non completamente chiusa.
E da quel giorno lì, in molti credono che io sia l'amica lesbica di Ottavia.

Onde evitare tale spiacevoli e dolorose situazioni, amiche, vi consiglio caldamente di armarvi di:

- pazienza;
- pinzetta super tecnologicamente avanzata;
- ceretta professionale o Silk-Epil ultimo modello (solo le ultime generazioni fungono)

Non è finita qui: occorre avere un approccio adeguato e un pensiero adatto.
Ovvero: i peli non finiscono mai. Vinceranno sempre loro, spunteranno e rispunteranno.

E ditelo anche agli amichetti maschi perchè, ahimè, il problema del pelo superfluo pare essersi esteso irreversibilemnte anche all'universo maschile.

E ciò accade non solo per necessità, in caso di prestazioni atletiche o operazioni chirurgiche, ma anche per vanto.

Scusatemi, ma io sono una tradizionalista- conformista DOC: l'uomo HA il pelo e se lo tiene.
Unica eccezione ammessa: il pelo sulla schiena.

Appartengo al club "SI all'uomo, NO al lupo mannaro".

09 marzo 2007

Dott. Miss Egregia Illustrissima Otti


Non sono improvvisamente deceduta, vittima di qualche attacco terroristico o cospirazione svizzera...
mi sono semplicemente assentata per assistere all'evento degli eventi: la laurea di Ottavia.
Ma tale evento si è rivelato talemente traumatico da rendere necessari per la mia futura sopravvivenza almeno 3 giorni di assoluto riposo.
Per rendere più chiaro il trauma da me subito accenno giusto un episodio.

Titolo: "il modellino".

Sottotitolo: "attenzione a non avvicinarsi al modellino creato per il progetto della tesi, pericolo di azzannamento".

Ore 11.40, Politecnico di Milano.

In un'aula afosa e affollata una Quasi Dottoressa si appresta a discutere la sua tesi.
Nel bel mezzo della sua discussione lancia un'occhiata furtiva ai Professori e, ahimè, si rende conto che i suddetti stanno giocherellando con il suo modellino.
Colti in flagrante, la quasi dottoressa non riesce a placare le sue ire e interrompe la sua esposizione per minacciare tutta la commissione.
Un "ehi, ehi, fermi! Così lo rompete" è risuonato in tutta la stanza.
I Professori, intimoriti da quel tono minatorio e dalle palle degli occhi infuocati (tipo Mila e Shiro) hanno immediatamente ritirato le loro mani violente posate sul sacro modellino e io ho cercato invano di fuggire, nascondermi e celare la mia identità.

Siamo liberi, Ottavia è Dottoressa.

06 marzo 2007

indigestione di un certo livello


Ho sempre saputo di avere poteri paranormali.
Ed ora ne ho la prova certa.

Sono sì rientrata dalla ridente capitale inglese, però, come previsto nel post precedente, ho fatto indigestione di sushi e sashimi. Si, proprio una bella indigestione.
E ne vado fiera, perchè mica io mi vado indigestionando nelle bettole giapponesi dove ti danno pesce color verdognolo che puzza da 5 giorni... no!

Io faccio indigestioni di un certo livello e, soprattutto, in posti di un certo livello.
Livello molto alto, o AmiCici: dove ti servono il pesce che ha appena abboccato, con ancora l'amo conficcato nella guanciotta, l'occhio languido che supplica pietà, e la mente che ripercorre tutta la vita come in un film (dicono che la morte per gli essere umani sia così, più o meno sarà lo stesso per i pesci no?escludendo i bastardi delfini, ovviamente. Loro devono morire tra atroci sofferenze).
E tra tonni di serie A, salmoni succulenti e caviale, per una sera mi sono proprio calata nei panni della snobbetta londinese. Che poi mi sia sentita male è un dettaglio, si sa che io la vita mondana non riesco a reggerla oltre un tot.
Sono stata al NOBU, AmiciCi, al NOBU di Londra.
E ci sò crepat.

PS: Per ulteriori informazioni sul NOBU, si prega di rivolgersi a Mr. Aizzatore, lui sa fare lo sborone molto meglio della sottoscritta.