Ho cercato di adattarmi a loro in ogni modo.
Prima li ho studiati, ne ho osservato costumi e abitudini.
Poi ho iniziato una consapevole mutazione di atteggiamenti e linguaggio: gesti giusti al momento giusto, paroline precise (guai a dire il meteo o la buca delle lettere: qui sono LA meteo e BucaLettere), sorrisoni a volontà. Ovviamente il tutto condito con una massiccia dose di sdolcinati grazie, prego, mi scusi, non c'è di che, ma si figuri.
E il risultato quale è stato?
Ci ho messo due mesi per ottenere il permesso più scarso che esista; non mi vogliono aprire un nuovo conto nè darmi la carta di credito (e per questo mia mamma onora tutti i Santi dal mattino a sera); mi lasciano bigliettini minatori nella Bucalettere.
Tutti i miei tentativi di penetrare i gelidi cuori ticinesi non sono serviti a nulla... fino ad oggi.
Perchè finalmente ho scoperto cosa riesce a scalfire quella dura corazza: gli addobbi natalizi.
Datemi un fiocco rosso, una stellina argentata ed un orrendo coso a forma di pupazzo di neve... ed è fatta!!!
Non hanno notato le mie pietose condizioni di donna- domestica abbindata con stracci dai colori che scazzottavano tra loro, nè la mia abitudinaria e alquanto incompresa pratica di conversare con me stessa: c'era solo una ragazza dalle guanciotte rosse come Heidi, sorridente, armoniosa e circondata dalla luce sfolgorante della sua aureola, che con tanto amore curava la sua casetta e abbelliva le finestre che tutti gli inquilini del palazzo ora possono ammirare.
"Che carina la nostra ragazza nè??".
Ora, all'improvviso, sono diventata "carina".
E pare mi abbiano provvisoriamente accettata come abitante del palazzo (il "nostra" è alquanto significativo).
Per la cronaca: le stelline attaccate sono 5, perchè le altre si sono rotte e/o staccate rompendosi. Il coso a forma di pupazzo è DAVVERO orrendo. E l'albero di Natale è un albero nano.
Ah, dimenticavo... le luci non le ho.
Ma quella è una carta da giocare al momento giusto.