equilibrium

13 novembre 2006

Bruuuuuuuuuuummmm

Lo so. E' pericoloso che ce l'abbia ma ce l'ho.
E' lì, dentro le linee precise precise e rosse rosse... parcheggio rigorosamente privato, rigorosamente svizzero.
Oggi primo test da sola. Mi avventuro nella ridente Lugano, ignara del fatto che qui non ci sono strade da percorrere ma DIVIETI da rispettare. Se rispetti un divieto, hai accesso ad un'altra via e tornando indietro automaticamente arrivi alla strada da te ambita. Il problema però non è tanto questo, quanto il parcheggio.

Qui infatti non ci sono parcheggi, ma posteggi, o meglio agglomerati di posteggi chiamati AUTOSILO. Il che nella pratica quotidiana consiste nell'espletare una serie di compiti alquanto noiosi prima di poter fare ciò per cui si è dovuti per forza di cosa uscire, ovvero:

1. cercare un autosilo

2. capire se è libero o no (ardua impresa, ve lo assicuro)

3. qualora fosse libero fare il biglietto di entrata

4. percorrere almeno 4 piani con una strada a curve imporponibili in salita prima di trovare un posto libero

5. prendere l'ascensore e uscire dall'inferno

Ecco che si deve fare per andare a comprare le crostatine Mulino Bianco e le castagne.
Mezz'ora di trip Autosilo, per dieci minuti al supermercato.
Ma non è finita qui... perchè poi c'è il ritorno. Il che significa:

1. trovare la cassa per il pagamento

2. reinserire il biglietto di entrata, mettere le monete (metà del tuo stipendio) e aspettare il biglietto di uscita

3. attendere la ricevuta

4. Farsi quattro piani a piedi perchè l'ascensore è al momento fuori uso (il che ha creato un certo qual panico nei Signorotti svizzerotti)

5. Percorrere tutto il piano continuando a pigiare lsul tasto di comando automatico per l'apertura della macchina, aspettando fiduciosa che una di esse si illumini per poter avere la conferma che "è quella la mia! è quella la mia!!" (sapete com'è.. ancora non la identifico bene)

6. Riscendere i 4 piani in curva a chiocciola

Una mezz'oretta di coda e sono a casa. Mi si è spenta la macchina solo una volta, ma quella salita era veramente irta. E quello dietro di me era veramente incazzato.

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