equilibrium

28 novembre 2006

io guido

Qualcuno avrà pur cominciato a chiedersi che fine io abbia fatto... saranno davvero in pochi, ma sono fiduciosa.
Uno avrà pensato "ma come mai fausticchia sono un pò di giorni che non scrive minchiate sul blog?"
e un altro "perchè mai avrà deciso così all'improvviso di cessare di tormentarci con i suoi folli vaneggiamenti?".

E quei pochi avranno avuto risposta facile: "boh, starà dormendo".

Invece, cari AmiCici, dal bastardo e spietato sonno mi sono quasi ripresa.
O meglio... la quinta tecnica ha funzionato.
La quinta tecnica è... guidare. Già.
Ebbene guidare qui è un'ardua impresa ragazzi. Perchè si sa quando si entra in macchina ma non si sa se/quando se ne esce.
Una cosa l'ho imparata: il parcheggio. Una parte della mia mente ha assimilato il seguente concetto: "guardati da ogni impresa che richieda il posteggio della tua autovettura negli autosilo".
Ora ne sta assimilando un altro "Guardati da ogni impresa che richieda la tua uscita con Clarabella (per gli amici Clara) tra le 16/ 19 del pomeriggio".
E tale concetto è derivante da una vera e propria sperimentazione sul campo, a più riprese.
Perchè ieri, così come l'altroieri o anche stamattina (eccezione all'orario stabilito, che conferma il fattore dubbio: si entra in macchina ma non si se o quando se ne verrà fuori) sono rimasta bloccata, intrappolata, schiacciata nel traffico di questa ridente cittadina... che essendo piccola piccola diventa un vero e proprio concentrato di automobili in coda, tutte ordinatamente in fila l'una dietro l'altra (ops scusate, volevo dire autovetture) , in strade rigorosamente in salita.
E' una situazione così altamente stressante che anche il sonno più profondo viene combattuto: prima si maledice quello davanti che ha fatto passare il pedone sulle strisce, poi si inveisce contro il semaforo arancione che qui significa "fermati immediatamente " e non "passa più veloce che puoi", infine si spegne il motore, perchè bisogna OBBEDIRE al cartello abbarbicato allo stop che dice "fai un gesto per l'ambiente. Spegni anche tu il motore della tua autovettura".
Ora per quanto sia buona, ambientalista e paziente, tutto ha un limite.
A mali estremi, estremi rimedi: userò Clarabella solo in condizioni speciali e per urgenti necessità.
Ovvero quando sentirò di dover combattere a denti stretti l'amico sonno.

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